Racconto un'esperienza di telemarketing come destinataria

Quando il telemarketing è usato male, come per tutte le forme di marketing, c'è sempre un problema a monte e a valle che investe sia committente che call center

Qualche giorno fa ho ricevuto una telefonata commerciale da parte di una società che si occupa di investimenti finanziari. Ovviamente, anche noi che facciamo telemarketing riceviamo telefonate finalizzate alla promozione o vendita di qualcosa.

Telemarketing esperienza da utente

Ne approfitto sempre per capire come si muove la concorrenza, se posso imparare qualche tecnica di telemarketing più efficace e, in ultima analisi, se l’operatore riesce a convincermi almeno a ricevere ulteriori informazioni sull’argomento proposto.

Per deformazione professionale, a prescindere dall’interesse per l’oggetto della chiamata, mi pongo in un atteggiamento di attento ascolto, faccio domande e cerco di interloquire in modo gentile e disponibile.

L’esperienza vissuta con questa chiamata che sto per raccontarvi, è stata esemplare per chiarire esattamente come non deve essere svolto il telemarketing.

Innanzitutto l’operatrice era straniera, parlava con un marcato accento della sua lingua di origine. Non che questo sia necessariamente un limite ma certamente non dispone il ricevente nella migliore condizione per l’ascolto attento e interessato.

Inoltre, per tutta la durata della telefonata, si è presentata come società di investimenti di lunga esperienza e non ha fatto altro per tutta la conversazione, insistendo di lasciarla parlare in modo che potesse spiegarmi meglio cosa fa questa "società di lunga esperienza".

Non ha prestato nessun ascolto alle mie domande che miravano invece a saperne di più sulla società stessa, la sua sede, italiana o estera, i suoi titolari o manager, la forma societaria (spa, ltd….)

Niente, un muro, nessuna risposta a queste domande, un disco rotto che continuava a ripetere che dovevo lasciarla parlare almeno due minuti.

Il telemarketing impostato in modo così improvvisato e aggressivo non ha nessun riscontro in termini di efficacia e genera solo sospetto e allarme.

Essere reticenti verso l’interlocutore vuol dire solo due cose:

  1. non si è preparati in modo corretto per svolgere la campagna di telemarketing

  2. c’è poca trasparenza da parte dell’impresa committente e il risultato dell’opacità della comunicazione riflette solo un modus operandi non limpido a monte.

Sicuramente la professionalità manca su entrambi i fronti.

E sicuramente sarà altrettanto mancante in qualsiasi altra forma promozionale deciderà di investire l’impresa committente.

Cambia poco che sia nella forma del telemarketing, del digital marketing o di canali più tradizionali.

Il modo migliore in questi casi per evitare brutte sorprese, è quello di porsi e porre delle domande che aiutino a svelare intenti poco chiari e ignorare il messaggio ricevuto.